Claudio Ciofi, Chiara Natali, Maria Angela Diroma, Alessandra Modi
Il Laboratorio di Genomica Avanzata mette a disposizione di utenti sia interni che esterni all’Ateneo Fiorentino una piattaforma completa per l’analisi del DNA. Rappresenta l’unica struttura sul territorio italiano ad offrire analizzatori automatici di DNA di prima generazione per la definizione di prodotti PCR e Sanger mediante elettroforesi capillare (AB 3130xl e SeqStudio), di seconda generazione per il sequenziamento massivo mediante sintesi (Illumina MiSeq e NovaSeq6000) e di terza generazione per il sequenziamento in tempo reale a singola molecola (PacBio Sequel).
Il laboratorio applica metodi di imaging per lo studio comportamentale e la misura dell'attività neuronale nel sistema nervoso centrale di larve di zebrafish, con lo scopo di individuare i circuiti neuronali responsabili dell'elaborazione di informazioni sensoriali e la produzione di comportamenti ad esse associati.
Il laboratorio di Biologia computazionale si occupa dello sviluppo di modelli predittivi del comportamento dei sistemi biologici. Inoltre, il laboratorio si occupa della gestione e dell'analisi di dati di Next Generation Sequencing. Attualmente il laboratorio è incentrato sullo studio del metabolismo microbico in diverse condizioni ambientali e sullo studio della composizione e della dinamica di comunità microbiche. Il laboratorio fa parte del centro interdipartimentale sullo studio delle dinamiche complesse (csdc.unifi.it).
Priscilla Bettini, Renato Fani, Federico Martinelli
Il laboratorio di genetica vegetale si occupa di analisi dello sviluppo di cellule e tessuti vegetali mediante tecniche di coltura in vitro, trasformazione genetica e di analisi molecolare della struttura e dell'espressione di geni coinvolti nella crescita e nel differenziamento. Si occupa inoltre dell'interazione fra piante e funghi, piante e batteri (fitopatogeni, saprofiti, endofiti).
Il laboratorio di ricerca sugli stress vegetali, utilizza approcci di genomica funzionale e biotecnologie per lo studio della regolazione di geni di resistenza e tolleranza agli stress abiotici e biotici. In particolare sono indagati i meccanismi che nelle piante: 1) regolano la memoria transgenerazionale agli stress ambientali, 2) modulano la biosintesi di componenti nutraceutici in tali condizione di stress.
Il laboratorio di genetica microbica si interessa all'evoluzione e alla manipolazione con tecniche di biologia sintetica di genomi batterici. Vengono studiati i meccanismi molecolari dell'adattamento dei batteri all'ambiente e alle interazioni con le piante, anche con approcci di systems biology.
Ulteriori info sul sito del laboratorio.
Il laboratorio studia vari aspetti dell’ecologia e della conservazione degli ambienti marini intertidali e costieri, dove analizza la composizione e la funzionalità delle comunità di invertebrati e la loro vulnerabilità a stress ambientali e antropici, quali l'inquinamento e i cambiamenti climatici. Si occupa inoltre di definire i rapporti filogenetici fra crostacei terrestri e semiterrestri e dello studio dei loro adattamenti agli ambienti emersi, dal punto di vista etologico, eco-fisiologico e delle simbiosi con microorganismi.
Laura Beani, Leonardo Dapporto
Il laboratorio di microscopia (stereomicroscopio Nikon 645 e fotocamera Nikon DS-L1) è centrato sulla descrizione morfo-funzionale di organi e apparati di insetti e altri animali, integrata con video. Recentemente il laboratorio è stato utilizzato per fotografare le macchie sul clipeo e sui tergiti di vespe di varie specie, un tratto risultato importante per il riconoscimento individuale e la selezione sessuale.
Il laboratorio si occupa dello studio della comunicazione chimica e dell’olfatto di insetti e altri animali e, soprattutto, del ruolo della comunicazione chimica nell’organizzazione sociale degli insetti coloniali. Le tecniche usate per questi studi includono la gas cromatografia accoppiata alla spettrometria di massa per la caratterizzazione dei feromoni e tecniche di proteomica per lo studio delle proteine coinvolte nella percezione delle molecole olfattive.
Il laboratorio si occupa dello studio delle abilità cognitive degli insetti sociali da una prospettiva ecologica con lo scopo di chiarire i meccanismi neuroetologici e le regole comportamentali utilizzate dagli insetti per prendere decisioni economiche e adattarsi con successo all'ambiente. Principali filoni di ricerca: interazione piante-impollinatori, apprendimento e memoria, psicologia cognitiva, comunicazione sociale e salute dell’ape.
Nel laboratorio di sociobiologia si svolgono ricerche sul comportamento sociale utilizzando varie specie modello. Qui si studia l’organizzazione delle colonie di insetti sociali fino ad arrivare al fenomeno del parassitismo sociale. Le indagini sono mirate alla caratterizzazione dei diversi fenotipi coloniali dal punto di vista comportamentale e fisiologico, come questi cooperano ma anche entrano in conflitto, le loro interazioni sociali e le modalità di comunicazione (da quella chimica a quella visiva e vibrazionale). Più recentemente, il laboratorio si occupa anche dello studio del comportamento di specie di insetti alieni di interesse economico e ambientale.
Giacomo Santini, Francesco Rovero
Il laboratorio utilizza approcci di ecologia quantitativa applicati a popolazioni e comunità sia di invertebrati che vertebrati allo scopo di determinare i fattori che ne regolano lo stato e la vulnerabilità ai cambiamenti ambientali e antropogenici. In questo ambito rientra un programma di lungo periodo che integra ricerca, monitoraggio e conservazione in un’area ad alta biodiversità in Tanzania.
Sito del laboratorio
Il Laboratorio di Ecologia e Zoologia Molecolare offre una piattaforma tecnologica e competenze di genetica molecolare applicate allo studio, gestione e conservazione delle popolazioni animali. Mediante l’analisi del DNA viene ricostruita la storia evolutiva, definite le dinamiche e le strategie riproduttive e trofiche di popolazioni di vertebrati e invertebrati sia terrestri che marini. Studi di genomica funzionale vengono utilizzati per la caratterizzazione di componenti di fitness e per la conservazione di specie minacciate o in pericolo di estinzione in ambito sia Europeo che in Africa meridionale e nel sud-est Asiatico. Il laboratorio collabora inoltre con il nucleo operativo CITES dei Carabinieri Forestali su problematiche di zoologia forense.
Duccio Cavalieri, Massimiliano Marvasi, Brunella Perito, Enrico Casalone, Giorgio Mastromei
Il laboratorio di microbiologia si occupa della caratterizzazione filogenetica e fisiologica di comunità microbiche (batteri e funghi) di vari contesti ambientali inclusi i beni culturali, dell’interazione tra microrganismi e piante e della valutazione della sensibilità dei microrganismi a vari tipi di antimicrobici. Le tecniche utilizzate si basano sia sulla coltivazione dei microorganismi che su approcci molecolari di tipo genomico, metagenomico e trascrizionale.
Questo laboratorio è fondamentalmente incentrato su analisi statistiche di dati zoologici ed ecologici di grandi dimensioni (DNA-barcoding, dati di presenza, tratti ecologici e morofologia di farfalle). Lo spazio è usato per diverse postazioni fisse di computer e per l'analisi al microscopio binoculare di farfalle conservate all'interno del laboratorio stesso.
Il laboratorio utilizza la trappola ottica a doppio laser per studiare le proprietà emergenti ai vari livelli di complessità dei sistemi motori, definendo le proprietà meccaniche di proteine motrici e citoscheletriche isolate e ri-assemblate in sistemi motori riscostituiti. Il laboratorio studia, inoltre, le proprietà dinamiche della membrana cellulare coinvolte nella meccanosensibilità dei neuroni. Il secondo laboratorio serve per l'estrazione e purificazione di proteine e filamenti.
Il laboratorio utilizza tecniche di meccanica ad alta risoluzione (nanometro-microsecondo) per lo studio della regolazione della contrazione muscolare in singole fibre demembranate, isolate dal muscolo scheletrico di mammifero, in condizioni di controllo e in presenza di mutazioni nelle proteine sarcomeriche responsabili delle miopatie nell'uomo.
Il laboratorio utilizza tecniche di meccanica ad alta risoluzione per lo studio comparato, in situ in trabecole isolate dal ventricolo di ratto/topo, delle proprietà meccaniche delle proteine sarcomeriche (motrici, regolatrici e citoscheletriche) in modelli di controllo e in modelli murini con mutazioni che causano cardiomiopatie.
Il laboratorio studia le basi strutturali della regolazione del muscolo scheletrico e cardiaco con un approccio integrato di meccanica e diffrazione di Raggi X con luce di sincrotrone su singola cellula muscolare e su trabecola cardiaca.
L'attività di ricerca è incentrata sulla ricostruzione tridimensionale di tessuti biologici con risoluzione microscopica di organi animali e umani mediante microscopia a fluorescenza a due fotoni (TPFM) e microscopia a fluorescenza a foglio di luce (LSFM). A tal fine, vengono sviluppati nuovi metodi di chiarificazione e colorazione tissutale per ottenere campioni trasparenti alla luce e permeabili alle macromolecole biologiche quali gli anticorpi.
Laboratorio: Scienza della vegetazione e conservazione della biodiversità vegetale (link alle pagine del sito dedicate)
Scheda Laboratorio: nella scheda trovate sintetizzate le caratteristiche peculiari del laboratorio
Laboratorio: Lichenologia (link alle pagine del sito dedicate)
Scheda Laboratorio: nella scheda trovate sintetizzate le caratteristiche peculiari del laboratorio
Sito: Pagina dedicata – . Social: Instagram @biologia_unifi; Facebook
Alessio Papini, Riccardo Maria Baldini, Lia Pignotti
Il Centro Studi Erbario Tropicale (nato a Roma nel 1904 come Erbario Coloniale e trasferito a Firenze nel 1914) ospita collezioni di piante vascolari e crittogame essiccate provenienti da aree tropicali e subtropicali. Per motivi storici, le collezioni più consistenti provengono dal Corno d'Africa (Etiopia, Eritrea e Somalia). Oggi il Centro Studi sta progressivamente acquistando la valenza di erbario "pantropicale". Tra le attività che vi si svolgono: identificazione di piante e digitalizzazione dei campioni, studi sistematici, sia su base morfologico-anatomica che molecolare, nonché studi sulla composizione chimica di piante di interesse farmaceutico ed etno-botanico.
Il laboratorio è particolarmente dedicato allo studio del polline attuale (morfologia del polline, aerodiffusione) e del passato (storia della flora e vegetazione e del rapporto uomo-ambiente). Vi vengono studiate anche altre strutture vegetali microscopiche (amido, fitoliti, ecc.) con finalità sistematica o in relazione a ricostruzioni ambientali e all’uso di antichi manufatti.
Cristina Gonnelli, Ilaria Colzi
Il laboratorio si occupa, storicamente, di studiare le strategie di tolleranza ai metalli pesanti di specie metallofite, piante spontanee naturalmente adattate a vivere su suoli contaminati, come discariche minerarie e suoli serpentinosi. Tali studi hanno un importante riscontro anche pratico, considerando l’enorme potenziale delle metallofite per applicazioni in tecniche naturali di depurazione/bonifica (fitotecnologie). Principali linee di ricerca: analisi fisiologiche e molecolari su piante sottoposte a stress di tipo abiotico, principalmente metalli pesanti ed altri contaminanti ambientali; studio della capacità di tolleranza e accumulo di specie iperaccumulatrici per l’utilizzo in fitoestrazione; studi di rimozione di contaminanti organici e inorganici da acque contaminate attraverso l’utilizzo delle piante (fitodepurazione).
Sito del laboratorio –
Il Laboratorio di Biomorfologie (ex Lab di Botanica Generale) si occupa di morfologia di vari organismi, incluse piante a fiori, alghe, funghi e cianobatteri. Le tecniche usate vanno dalla microscopia ottica, a quella a fluorescenza, alla microscopia elettronica a scansione e a trasmissione.
Ulteriori info sulla pagina dedicata.
Ecologia del fitoplancton negli ambienti di acque marine costiere, del largo e in acque di transizione. Valutazione delle condizioni ambientali e della qualità delle acque (stato trofico, proprietà bio-ottiche). Studio delle variazioni delle comunità fitoplanctoniche (biomassa, composizione tassonomica, diversità, corredo pigmentario).
Vengono svolti studi che prevedono l'utilizzo di tecniche di indagine molecolare nell'analisi della diversità vegetale a livello di popolazione, di specie e comunità. Vengono inoltre condotti studi di ecologia filogenetica e funzionale su comunità vegetali di ambienti umidi e forestali.
David Caramelli, Martina Lari, Stefania Vai, Elena Pilli
Il Laboratorio di Antropologia Molecolare e Paleogenetica è specializzato nella caratterizzazione genetica di substrati biologici antichi, in particolare reperti scheletrici umani ma anche materiali archeologici di altra origine (animale, vegetale, microbica). Il laboratorio è equipaggiato per effettuare l'intero workflow sperimentale, dalla manipolazione dei reperti all'estrazione del DNA e la preparazione delle librerie genomiche, fino all'analisi bioinformatica dei dati di sequenziamento da Next Generation Sequencing. Le attività di ricerca riguardano principalmente lo studio dell’evoluzione, della struttura biologica, e dello stile di vita delle popolazioni umane del passato, anche attraverso l'analisi delle specie domestiche. Il laboratorio collabora a progetti multidisciplinari di conservazione e valorizzazione dei resti antropologici. Vengono inoltre effettuate analisi in ambito forense.
Questo laboratorio esegue l'ibridazione in situ delle sonde di DNA sui cromosomi.
Jacopo Moggi Cecchi, Alessandro Riga
Il laboratorio di Paleoantropologia sviluppa ricerche multidisciplinari relative alla ricostruzione del profilo biologico e dello stile di vita di popolazioni del passato, di epoca preistorica e storica, finalizzate alla ricostruzione delle dinamiche di popolamento dell’Italia. Altre ricerche riguardano l’evoluzione umana in Sudafrica nel Pleistocene inferiore. Lo studio dei resti scheletrici avviene impiegando sia tecniche tradizionali così come moderne tecnologie digitali di antropologia virtuale.
Sono indagati: 1) meccanismi che regolano la distribuzione temporale e spaziale dell’attività in artropodi, 2) aspetti della fisiologia e dell’anatomia dei recettori sensoriali implicati nel comportamento orientato.
Sono inoltre considerati gli effetti della contaminazione ambientale e del trasferimento di contaminanti organici ed inorganici sul comportamento e la biologia di organismi litorali con focus particolare sugli effetti dell’ingestione di microplastiche sul microbiota intestinale.
Le indagini, condotte in collaborazione con ricercatori di chimica analitica, fisica, genetica e microbiologia, riguardano principalmente artropodi viventi su coste marine sia temperate che tropicali.
viale Pieraccini 6 - Firenze
Questo laboratorio si occupa prevalentemente di analisi istochimiche e morfometriche per lo studio dei meccanismi cellulari coinvolti nella guarigione delle ferite.
viale G.B. Morgagni 63
Il laboratorio, costituito nell'ambito dell'Unità di Ricerca PhysioLab con sede presso la sezione di Scienze Fisiologiche del DMSC (viale GB Morgagni 63), è dedicato allo studio dei meccanismi associati a mutazioni che causano le cardiomiopatie mediante l'utilizzo di cardiomiociti differenziati da cellule staminali (iPSCs) umane.
Ultimo aggiornamento
23.10.2024