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Scopo generale del progetto è lo sviluppo di metodi innovativi di tracciabilità e quantificazione di organismi (piante) (PGM) e microrganismi (MGM) geneticamente modificati nell’ambiente per la salvaguardia di sementi e piante d’interesse del territorio toscano.
Obiettivi specifici sono:
BIO realizza i modelli biologici producendo piante e microrganismi transgenici che verranno utilizzati come benchmark per la validazione delle piattaforme sensoristiche del progetto (responsabile Dott.ssa Patrizia Bogani) attraverso le seguenti attività:
A1.1: Produzione di piante transgeniche modello in vitro; clonaggio di geni e trasformazione di microorganismi con opportuni vettori;
A1.2: caratterizzazione molecolare dei trasformanti con metodi standard (PCR e Real time PCR);
A1.3: Disegno di primer per la sintesi di sonde molecolari (biorecettori) da utilizzare nello sviluppo di biosensori.
La caratterizzazione molecolare dei modelli biologici sviluppati permetterà l’individuazione di recettori da immobilizzare sui sensori sviluppati dagli altri partner di progetto.
All’individuazione dei recettori proteici partecipa attivamente Giotto Biotech s.r.l.
Chimica si occupa della messa a punto del biosensore SPRi (responsabile Prof.ssa Maria Minunni) attraverso le seguenti attività:
A2.1: Messa a punto e ingegnerizzazione dei substrati per SPRi.
A2.2: Studio dei parametri analitici del sistema in soluzioni standard;
A2.3: Ottimizzazione del biosensore per applicazione alle matrici reali.
I biorecettori e i campioni reali sono rispettivamente individuati e forniti da da BIO; Ecobioservices and Researches (EBSR) partecipa all’ingegnerizzazione del Kit di modificazione per la quantificazione di OGM mediante SPRi; Giotto Biotech partecipa alla preparazione di recettori di natura proteica idonei all’ingegnerizzazione del kit di modificazione.
IFAC si occupa della messa a punto del sensore colorimetrico (responsabile Dr. Fulvio Ratto) attraverso le seguenti attività:
A3.1: Messa a punto del materiale (sintesi e caratterizzazione di nanoparticelle d’oro cilindriche e immobilizzzione di recettori specifici) e del sistema di readout;
A3.2: Studio dei parametri analitici del sistema in soluzioni standard;
A3.3: Ottimizzazione del biosensore per applicazioni alle matrici reali.
I biorecettori e i campioni reali sono rispettivamente individuati e forniti da da BIO; Actis si occupa dello sviluppo di dispositivi di readout ottico per il biosensore colorimetrico; EBSR si occupa di ingegnerizzazione del biosensore colorimetrico per il trattamento delle matrici reali; Giotto Biotech si occupa della produzione di recettori di natura proteica da immobilizzare sulle particelle d’oro.
IFAC si occupa della messa a punto della Piattaforma SERS (responsabile Dr. Paolo Matteini) attraverso le seguenti attività:
A4.1: M essa a punto di substrati SERS ibridi Ag/grafene e loro ingegnerizzazione;
A4.2: Studio dei parametri analitici del sistema in soluzioni standard;
A4.3: Ottimizzazione del sensore per applicazioni alle matrici reali.
I campioni reali (acidi nucleici transgenici e non) sono forniti da BIO; Giotto Biotech partecipa con la produzione di estratti proteici transgenici e non; Nanesa partecipa alla fabbricazione e caratterizzazione di substrati ibridi argento/grafene.
ACTIS (responsabile Dr. Stefano Frosini) è il soggetto capofila e si occupa del progetto attraverso le seguenti attività:
A5.1: Coordinamento e rendicontazione tecnico-amministrativa;
A5.2: Gestione della proprietà intellettuale e disseminazione.
La rendicontazione economica verrà espletata da ACTIS che per questa attività si avvarrà del supporto tecnico fornito dalla segreteria tecnico-scientifica di IFAC-CNR.
Ultimo aggiornamento
17.04.2024