La stragrande maggioranza dei fondi mondiali per la conservazione delle specie è impiegata per pochi mammiferi di grandi dimensioni come gli elefanti.
Sono discriminati gli animali “brutti” o pericolosi (pipistrelli, serpenti, lucertole, insetti, rane…) e, più in generale, anfibi e invertebrati. Poche risorse anche per le piante e i funghi.
Lo rivela una ricerca internazionale pubblicata su @pnasnews a cui ha partecipato Stefano Cannicci, docente di Zoologia del Dipartimento di @biologia_unifi
Lo studio è stato in parte sostenuto dal @nbfc_italy, finanziato dal @mur_gov_ con fondi dell’Unione Europea nell’ambito del programma #NextGenerationEU (PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
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